CORPUS DOMINI

La solennità del Corpo e sangue del Signore ci richiama l’ultima cena di Gesù con i suoi discepoli, quando Il Signore ci dona se stesso nei segni del pane e del vino, l’Eucaristia, dove è realmente presente il Signore. Tutte le letture di questa domenica hanno come tema il cibo, ma vorrei brevemente soffermarmi su tre parole che prendo dalle letture. Queste tre parole sono: cammino, comunione e mangiare.

Cammino. La prima lettura è tratta dal Deuteronomio. Il Deuteronomio è una raccolta di omelie attribuite a Mosè, in cui invita tutti i suoi futuri ascoltatori, quindi anche noi a fare memoria del cammino che il popolo ha fatto nel deserto, a ripensare a quella storia: l’esperienza della liberazione dalla schiavitù e della misericordia con cui il Signore ha guidato il suo popolo deve servire come lezione di vita. Ricordati del cammino che hai fatto: questo invito a ricordare è rivolto anche a noi. Ricordati del cammino che hai fatto nella tua vita e del cammino che stai facendo, Il Signore ti ha aiutato e ti aiuta a vedere cos’hai nel cuore, a sperimentare, pur nella tua fragilità, la sua presenza e il suo sostegno, ti ha nutrito con la sua Parola, ti ha preso per mano e ti ha fatto camminare, ti ha fatto andare avanti. Per il popolo d’Israele il cammino del deserto è stato proprio così, una preparazione per entrare nella terra promessa, come a dire: non si entra impreparati nella terra promessa, a volte le difficoltà ci mettono davanti la nostra fatica e la nostra inadeguatezza, ma il Signore è con noi per educarci, per educare la nostra fede in Lui, per portarci a scoprire che Lui è Padre e ha sempre cura di noi.

San Paolo nella seconda lettura parla di comunione.  “Il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Queste parole, per noi abituali nella Messa ci rivelano che quel pane spezzato è il segno con cui il Signore ha voluto rimanere presente in mezzo a noi. Sant’Agostino, chiedendosi quale virtù sia propria dell’Eucaristia, dice” la virtù Propria dell’Eucarestia e quella di produrre l’unità, affinché ridotti a essere il corpo di Cristo, divenute divenuti sue membra siamo ciò che riceviamo”. In effetti quando riceviamo la Comunione e rispondiamo “amen”, quell’amen significa che crediamo che quel pezzo di pane è il corpo di Cristo ma significa più in verità che io di quel corpo faccio parte e accetto di vivere in unità, come un corpo solo. Comunione con Cristo vuol dire essere strettamente uniti a lui in unione profonda di mentalità e di sentimento: la mia vita è unita alla sua, la mia mentalità diventa la sua, i miei sentimenti diventano i suoi sentimenti, una vita legata alla sua; fare comunione significa accrescere questa unione che ci lega al Signore. E se siamo in comunione con Lui siamo in comunione anche tra di noi, se diventiamo il corpo di Cristo, le nostre persone, le nostre vite sono chiamate a diventare il corpo di Cristo, a diventare una cosa sola con Lui. Allora diventiamo una comunità capace di legami di affetto, di accoglienza e di stima perché siamo in comunione con il Signore e tra di noi. Il bene produce altro bene, la nostra generosità viene moltiplicata dal signore e fa miracoli.

L’ultima parola su cui vorrei soffermarmi la ritrovo nel Vangelo ed è mangiare. Il Signore si fa alimento del suo popolo, ci nutre. Dio dona il cibo alle sue creature: Gesù è il pane donato da Dio per la vita del mondo. Le parole di Gesù indicano Gesù come colui che rivela il Padre e che può dare la vita al mondo con la sua stessa vita. Il “mangiare me, il mangiare la mia carne e bere il mio sangue” vogliono dire che noi nella nostra vita assimiliamo la vita di Cristo: la fede, l’ascolto della sua parola, il nostro agire sono segni concreti che facciamo concretamente la sua volontà, sono segni che ci siamo nutriti del Signore. Mangiare la sua carne e bere il suo sangue cioè nutrirsi del Signore significa rimanere in questo abbassamento con il quale Dio comunica il suo amore per noi e ci fa vivere. In questo modo diventiamo testimoni dello splendore dell’amore di Dio in mezzo agli uomini. Nutriti dal Signore anche noi possiamo vivere come lui una vita che è un dono, dono al Padre e dono ai fratelli.

don Simone

Pubblicato il 14 giugno 2020 su dSimone. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Commenti disabilitati su CORPUS DOMINI.

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