PENTECOSTE
Oggi Celebriamo la Pentecoste, che, dopo la Pasqua, è la festa più importante dell’anno liturgico. Tutto l’anno liturgico è orientato verso questa festa, nella quale l’opera di Gesù si compie, cioè si conclude. A Pentecoste lo Spirito Santo scende su Maria e gli apostoli radunati nel cenacolo: assistiamo alla potenza dello Spirito che si manifesta con un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso e lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno dei presenti. Tutti parlano nelle lingue conosciute delle grandi opere di Dio, tutti si comprendono, tutti capiscono la verità di Dio, la grandezza del suo amore, a tutti Dio si manifesta, tutti possono esprimere questa verità e tutti si capiscono perché la verità di Dio accomuna ogni uomo. Questo porta alla comunione, al superamento della divisione, si vince la paura della diversità, dell’estraneità: lo Spirito ci fa tutti i fratelli, perché ci ricorda la verità, che siamo tutti figli di Dio.
Sono passate sette settimane da Pasqua, questo numero indica la pienezza, la perfezione. Il dono dello Spirito che si manifesta il cinquantesimo giorno dopo la Pasqua indica il compimento della risurrezione del Signore. Lo Spirito riempie i discepoli, inizia la missione, nasce la Chiesa che si diffonde in tutto il mondo. La Pentecoste è la festa della Chiesa che scopre di aver ricevuto la forza dello Spirito, che diventa consapevole della missione che le è affidata e con coraggio apre le porte. Tutto il tempo Pasquale ci ricorda che la Pasqua è l’origine del dono dello Spirito. Comprendiamo questo leggendo il Vangelo secondo Giovanni che ci è stato proposto: Giovanni ci racconta che Gesù appare nel cenacolo: Gesù è risorto ma ha su di sé i segni della sua morte che dimostrano la sua vittoria sul male e sulla morte. Ora grazie a questa vittoria Gesù risorto dona ai discepoli il suo Spirito, “Ricevete lo Spirito Santo”. Alita sui discepoli: questo soffio ricorda la creazione, il soffio di Dio: è come una nuova creazione. C’è un legame forte tra il mistero Pasquale di Gesù e il dono dello Spirito, c’è un legame forte tra la risurrezione e la comunicazione dello Spirito che santifica, dà forza, dona pace, amore e gioia. Lo Spirito Santo ci insegna a riconoscere il male che abita in noi e intorno a noi e a vincerlo con il bene e con l’amore. Lo Spirito Santo è dono e promessa: è un dono nella nostra vita e nella vita della Chiesa perché porta la carità, la pace, la benevolenza, la pazienza, la mitezza. Ma è anche promessa, apre al futuro suscita dà speranza, ci indica la strada e il cammino.
San Paolo ci dice che l’amore di Dio è stato effuso dei nostri cuori per mezzo dello spirito. Come possiamo noi fare esperienza dello spirito Santo? L’esperienza che noi possiamo fare dello Spirito Santo riguarda l’esperienza della grandezza dell’amore di Dio che ci raggiunge per quelli che siamo, da peccatori e ci dice che l’amore di Dio entra nel profondo di noi e ci rende capace di vivere quell’amore divino che realizza la nostra vocazione, il nostro essere fatti a immagine e somiglianza di Dio.
Lasciamo che in noi si accenda il fuoco dell’amore di Dio. Ringraziamo il Signore per il dono dello Spirito e chiediamo che lo Spirito Santo ci renda capaci di vivere come piace al Signore.
Concludiamo oggi il mese di maggio, nel quale ci siamo rivolti a Maria, e abbiamo invocato la sua protezione. Le litanie che concludono la recita del rosario ci ricordano la premura, la vicinanza e l’amore con cui Maria ci guarda: madre ammirabile, salute dei malati, rifugio dei peccatori, consolatrice degli afflitti, regina della famiglia, porta del cielo. Tutta la nostra vita è sotto il suo sguardo. Affidiamoci nuovamente a lei e chiediamole aiuto e protezione.
don Simone
Pubblicato il 31 Maggio 2020 su dSimone. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Commenti disabilitati su PENTECOSTE.