IV DOMENICA DI PASQUA
La quarta domenica di Pasqua è tradizionalmente chiamata la domenica del buon Pastore. Si colloca al centro del tempo pasquale: Gesù è presentato come il buon pastore, meglio il bel pastore, secondo l’originale greco, il pastore ideale, quello a cui guardare, a cui cercare di assomigliare.
C’è un’immagine nel vangelo secondo Giovanni che abbiamo appena ascoltato: è quella della porta. E Gesù si identifica con questa porta, per dire che Lui è il mediatore, cioè chi vuole accedere al Padre, chi vuole conoscere Dio deve passare attraverso di lui, che è la porta. E’ il passaggio per arrivare alla conoscenza di Dio. Concretamente passare attraverso la porta significa imitare lo stile di Gesù, assomigliare a Lui, cercare di vivere come ha vissuto lui, con la sua mentalità, mettendo in pratica il suo insegnamento e il suo comportamento. Lui è la porta: i pastori e le pecore devono passare attraverso di Lui. Il pastore che non ha lo stile di Cristo è un brigante, viene per rubare, uccidere e distruggere. Gesù, invece, che è il modello è venuto per darci la vita e la gioia.
Gesù è il grande modello: è l’esempio per tutti, si è preso sulle spalle la nostra umanità e l’ha portata alla gloria di Dio. Il risorto è il pastore del suo popolo, per questo la festa di oggi si celebra nel periodo pasquale.
Nella prima lettura Pietro si rivolge ai suoi ascoltatori, dice: “la colpa è vostra, voi avete crocifisso Gesù”. E gli ascoltatori vanno in crisi, il loro cuore si riempie di tristezza, perché si accorgono di aver sbagliato a chiedere la morte di Gesù. Questa è una crisi salutare che li porta a pentirsi. “Possiamo riparare in qualche modo?” Chiedono. “Sì”, risponde Pietro: cambiate mentalità, lasciatevi immergere nella misericordia di Dio e fatevi battezzare nel nome di Gesù. Il Battesimo toglie il peccato, l’incapacità e dona lo Spirito Santo, la capacità di amare e la grazia. Capiscono che la promessa di Dio si è compiuta in Gesù ed è vera e credono, cioè si lasciano salvare.
Gesù è il custode delle nostre anime, è lui che conduce e salva la Chiesa. Noi collaboriamo passando attraverso di Lui che è la porta.
Ci ricorda il Papa nel messaggio per la giornata delle vocazioni che si celebra oggi: “La realizzazione di noi stessi e dei nostri progetti di vita non è il risultato matematico di ciò che decidiamo dentro un “io” isolato; al contrario, è prima di tutto la risposta a una chiamata che ci viene dall’Alto. È il Signore che ci indica la riva verso cui andare e che, prima ancora, ci dona il coraggio di salire sulla barca; è Lui che, mentre ci chiama, si fa anche nostro timoniere per accompagnarci, mostrarci la direzione, impedire che ci incagliamo negli scogli dell’indecisione e renderci capaci perfino di camminare sulle acque agitate.
Ogni vocazione nasce da quello sguardo amorevole con cui il Signore ci è venuto incontro, magari proprio mentre la nostra barca era in preda alla tempesta”
Il Signore ci guarda per quelli che siamo, ci ama così come siamo e ci chiama a realizzare con lui la nostra vita, perché la nostra gioia sia vera e piena.
don Simone
Pubblicato il 3 Maggio 2020 su dSimone. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Commenti disabilitati su IV DOMENICA DI PASQUA.